L'anima

Cosa stai facendo, come lo stai facendo e perché? Non dirlo a qualcuno. Cerca dentro di te. Leggi tra le righe del tuo vissuto. Quando trovi la risposta, scrivila nelle pagine della storia. La tua testimonianza, allora, sarà di tutti.

Diarium nasce dall’incontro tra una domanda “Quali testimonianze siamo in grado di trasmettere alla Storia?” – il tema lanciato in occasione dell’Esposizione Triennale di Arti Visive a Roma 2020 – e un’ispirazione “Il lavoro Ben Fatto – ” il movimento fondato da Vincenzo Moretti

Dal tentativo di tradurre la risposta a questa domanda in un messaggio artistico prende forma l’idea dell’opera: un intreccio di narrazione, testimonianza e storia. Così nasce “Diarium – Il diario della storia”.

Nel Diario della storia i racconti diventano La Storia e La Storia diventa un racconto: “Esserci è storia” e in questo movimento ciascuno è, allo stesso tempo, spettatore e protagonista, erede e artefice di un messaggio. Ecco perché nell’opera Diarium si specchia l’anima dell’autore, l’anima del Mondo e di chiunque ne prenda parte.
Diarium è un libro aperto, da cui si irradia la storia come luce: insegnamento che arriva dal passato e ci proietta nel futuro, illuminando i dettagli di un presente laborioso, un presente ben fatto.

"La tua testimonianza, allora, sarà di tutti."

il diarium

L'opera

L’opera, realizzata in acciaio, nasce da una meticolosa ricerca del rapporto aureo. Alla perfezione matematica che da Vitruvio a Leonardo Da Vinci a Le Corbusier ha fondato una rappresentazione armonica dell’arte, si ispira lo studio architettonico dell’opera.

Tutte è nato da un libro: il manufatto, nella sua geometricità, si sviluppa dalla pagina di un libro, una pagina di 15 cm che fonda, attraverso i rapporti aurei, l’architettura e le simmetrie dell’intera opera. Delle 11 pagine realizzate in acciaio AISI 304 18-10‍ con taglio laser fibra, due presentano uno spessore maggiore, 4 mm; sono la prima e quarta di copertina del monumento, l’inizio e la fine della narrazione artistica. Su di esse la luce sorge e tramonta, ma allo stesso tempo si  irradia con forza dirompente verso lo spettatore.

La satinatura a mano delle pagine con un segno orizzontale suggerisce che la storia sia tutta da scrivere: un Diario appunto alla cui forma narrativa si ispira l’opera nella sua complessità. La vista dall’alto delle pagine, saldate a TIG su una base di spessore 2,168 mm (il rapporto aureo moltiplicato per se stesso), ricrea la suggestione di un edificio e ne evidenzia le fondamenta.

Infine l’elemento luminoso spezza la freddezza dell’acciaio con il calore di una luce led 3000K che conferisce dinamicità all’opera con un gioco di luci e ombre, ispirato al sorgere e tramontare del sole.

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La forma narrativa del diario raccoglie le tre dimensioni della storia: il passato, il presente, il futuro. Le pagine, illuminate a metà, sono il passato e il presente; la parte in ombra spetta al pubblico. 

Il vero cuore tecnologico di Diarium è la connessione tra l’elemento luminoso dell’opera e gli spettatori da remoto, che hanno la possibilità di interagire e scrivere con la luce la loro storia e fondersi in una testimonianza che lascia alle generazioni future il monito di un presente “ben fatto”.

Partecipa anche tu al movimento della storia e illumina una pagina del futuro e mentre lo fai ricorda: quello che fai oggi è testimonianza per il domani; fai in modo che sia “ben fatto”.

dettaglio il diarium opera

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(Solo 10 pezzi disponibli)

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